osservatorio buone praticheIntervista sul decreto legislativo approvato nel Consiglio dei Ministri del 28 luglio scorso, che attua l’art. 11 della legge Madia, in materia di dirigenza sanitaria, con la creazione dell’albo unico nazionale per l’accesso alla professione e che prevede un ruolo di primo piano e un potenziamento delle attività dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali.

Direttore Bevere quali sono le novità più importanti del decreto legislativo?

Le novità sono epocali, quella principale riguarda l’istituzione dell’albo unico nazionale per i direttori generali. La scelta dei manager continuerà ad essere delle Regioni ma avverrà nell’ambito degli iscritti all’Elenco nazionale, che dovranno rispondere a requisiti specifici. Oltre alla laurea e all’esperienza dirigenziale è previsto infatti un corso di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria, per il quale sono stabilite specifiche diposizioni a garanzia della sua validità tecnico-scientifica. Inoltre sono definiti i criteri e le procedure per valutare e verificare i direttori generali, orientati al raggiungimento degli obiettivi di efficienza e di efficacia dei servizi sanitari. Al rigore dei vincoli economico-finanziari, si aggiunge un riferimento esplicito al rispetto dell’erogazione dei LEA: questo è un passo decisivo verso il rispetto dei cittadini, delle loro aspettative di cura. Viene poi fatto un interessante richiamo alle liste d’attesa. In questo ambito l’obiettivo del Ministro Lorenzin mi pare chiaro: uniformare verso l’alto il livello di cura, assistenza ed efficienza, in tutte le regioni d’Italia, nel modo più omogeneo possibile sul territorio nazionale. Fondamentale anche prevedere un’attività di monitoraggio a supporto dei manager attraverso la puntuale e corretta trasmissione dei dati e dei risultati del Programma nazionale esiti di AGENAS. Tutto questo vedrà molto impegnata l’Agenzia, sempre più come braccio operativo del Ministero della Salute e delle Regioni, in una sfida che siamo pronti a raccogliere.

A tale proposito quale sarà il ruolo di AGENAS?

Un ruolo di primo piano, ancor più rimarcato perché questo decreto attribuisce all’AGENAS la designazione di un componente della Commissione valutatrice per l’iscrizione all’elenco nazionale e in generale il ruolo di supporto tecnico in relazione ai corsi di formazione, che costituiranno requisito indispensabile di accesso all’elenco dei manager. Inoltre AGENAS continuerà ad essere partecipe della designazione dei componenti delle Commissioni regionali (composta da esperti di cui uno scelto dall’Agenzia), le quali, dopo aver selezionato i canditati migliori tra quelli presenti nell’albo nazionale, procederanno a proporre una rosa di candidati al Presidente della Regione. Il decreto prevede un potenziamento concreto del lavoro dell’Agenzia, sempre più soggetto di riferimento per la Regione, che, nel valutare i futuri direttori generali e nel verificare il raggiungimento degli obiettivi economico-finanziari, potrà avvalersi dei dati e degli elementi forniti dall’Agenzia stessa, nonché dei risultati del PNE. AGENAS, a cui le Regioni trasmetteranno una relazione biennale sulla valutazione dei direttori generali e sui relativi esiti, avrà una funzione istituzionale molto alta che siamo pronti a svolgere con il rigore che contraddistingue l’Agenzia a tutela di tutti.

Quali sono gli elementi innovativi che contribuiranno a migliorare il sistema?

La selezione tra le più elevate professionalità mediante un procedimento che garantisce trasparenza e legalità; l’aver reso obbligatoria la partecipazione a corsi di formazione qualificati e regolamentati, su cui l’Agenzia si riserva di offrire il massimo contributo organizzativo; l’aver previsto per i direttori un più ampio arco temporale per il raggiungimento degli obiettivi; l’aver implementato l’attività di monitoraggio. E credo che i cittadini apprezzeranno l’abolizione di ogni zona franca: se gli indicatori, applicati con serietà e rigore, diranno che un direttore non ha conseguito gli obiettivi fissati deve cedere il passo. Personalmente sono sempre stato favorevole a ogni norma che privilegi il merito. Questa mi sembra andare con decisione nella direzione del merito. Per questo sono molto fiducioso. 

Per approfondimenti:

Visite: 2013

Torna su